Da diversi anni ormai l’amianto non è più in produzione, ma purtroppo a causa della grande diffusione che questo materiale ha avuto fino al 1992 (anno di entrata in vigore della Legge n° 257 del 27/03/1992) rappresenta tutt’ora un grande problema.

Non è raro infatti di entrare in contatto con questo materiale nel corso di lavori di manutenzione o risanamento degli edifici.

La sua presenza può essere classificata secondo alcuni criteri:

  • fortemente agglomerato (matrice compatta)
  • debolmente agglomerato (matrice friabile)
  • allo stato puro

Del primo tipo fanno parte tutti i prodotti in fibrocemento utilizzati per l’edilizia (lastre ondulate utilizzate per le coperture, condotte, canalizzazioni ecc…). Nella seconda categoria troviamo i materiali termoisolanti e antincendio. Dell’ultima categoria fanno parte invece le corde, tessuti o imbottiture

Ho trovato un interessante studio realizzato dall’ente previdenziale svizzero, che da tempo ha avviato una campagna di sensibilizzazione per promuovere pratiche di buona condotta ed evitare l’esposizione alle fibre nel corso dei lavori edili. E’ stato realizzato un completo opuscolo “Amianto: come riconoscerlo e intervenire correttamente”, ed un interessante video-fiction dal titolo Casamianto virtuale. Utile anche il tour interattivo che ci suggerisce dove potrebbe nascondersi e come evitare esposizioni pericolose.

Da segnalare anche “l’Inventario amianto”. E’ un’applicazione on-line per “individuare le fonti di amianto negli edifici prima di prendere in mano martello e scalpello”.
amianto nelle abitazioniChiaramente i riferimenti normativi sono alle norme svizzere, ma credo che possano costituire un’utile guida per i tecnici impegnati in attività di indagine, prevenzione ed eventuale bonifica.

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