Martedì 24 aprile le novità sull’Imu sono diventate legge. La discussione sull’aggravio di nuove tasse sulle spalle dei cittadini resta sempre in primo piano, così come la confusione sulle aliquote.

A giugno infatti si pagherà l’acconto Imu, con aliquota al 4 per mille, anche nel caso in cui il comune dove è ubicata l’abitazione ha deliberato per un’aliquota più favorevole o addirittura per l’esenzione.

Ci si potrebbe ritrovare nella condizione di dover versare degli importi e poi attendere la restituzione con la seconda rata. Purtroppo però non sono state previste le modalità di restituzione…

Cosa bisognerebbe fare?
Calcolando la detrazione di 200 euro, che aumenta di 50 euro per ogni figlio, a giugno (con la norma inserita nel dl fiscale che impone di pagare con le aliquote di base e dunque applicando il 4 per mille) si pagherebbe più del previsto e addirittura, in alcuni casi, si arriverebbe a pagare quando invece con l’aliquota del Comune l’Imu sarebbe pari a zero.
Secondo quanto si apprende, il Tesoro vorrebbe risolvere la questione in via interpretativa e quindi con un atto amministrativo.

Altre novità sull’Imu dal decreto fiscale
L’Imu sulla prima casa si pagherà in due o tre rate. Sarà il contribuente a scegliere.
Per le eventuali agevolazioni per le case degli anziani negli ospizi e per gli italiani all’estero che hanno una casa non affittata,.l’ultima parola spetterà ai Comuni.
La tassa di scopo, legata alle grandi opere, a regime dal 2007 e finora applicata da una ventina di Comuni, passa nelle mani dei Comuni e potrà durare dieci anni. Si pagherà, dove verrà applicata, sulla base imponibile Imu.
Cambia il peso della tassa tra i coniugi separati o divorziati: l’Imu sarà pagata da chi abita l’immobile, a prescindere dalla proprietà. Per l’agricoltura la tassa è stata alleggerita, come anche per le dimore storiche.